SCENA TRASPORTO

SCENA TRASPORTO   

Il trasporto dell’olio era affidato a contenitori fittili come le anfore e a recipienti in materiale deperibile, utilizzate anche per la conservazione e distribuzione anche in ambito locale.

Le città destinavano appositi spazi pubblici come i mercati, alla compravendita del prezioso liquido che spesso arrivavano da città lontane. Di particolare successo era l’olio prodotto nel Mediterraneo occidentale, nelle campagne della Spagna, dell’Italia, dell’Istria, dell’Africa settentrionale.

Nel periodo tardo repubblicano il commercio dell’olio italico del Sannio, della Campania e della Puglia ha svolto un ruolo trainante nell’economia romana.

A partire dal principato di Augusto, al mercato si affermò anche l’olio della penisola iberica e, nel II sec. D. C., sino alla fine dell’età tardo-antica (VII sec.), l’olio africano si impose nei traffici commerciali del Mediterraneo quale protagonista dell’approvvigionamento civile e militare.

A partire dall’età imperiale, secondo un’antica consuetudine, si consolida inoltre il commercio di olio profumato, aromatico e medicamentoso: piccoli contenitori erano utilizzati per trasportare olio di buona qualità usato di frequente negli edifici formali e nella toelettta personale ovvero, più tardi, nelle liturgie legate alle celebrazioni nei riti di culto cristiano.

(Ole@exhibition progetto Elaia Olea Oliva – Il trasporto)

 

È possibile approfondire attraverso i Pannelli di Olea Exhibition disponibili a questo link: https://drive.google.com/file/d/13cBGyi9swab5V197lO7g4AnCToMOfMMy/view?usp=sharing