SCENA LUCERNE

SCENA LUCERNE  

Antico è il rapporto tra olivo, olio ed esperienza religiosa nella tradizione occidentale. Già nel mito greco l’olivo viene apprezzato da divinità ed eroi: la dea Atena ottiene la supremazia sull’Attica e dà il nome della sua capitale, Atene, proprio perché le fa un dono di un albero d’olivo. Ulisse intaglia in un tronco d’olivo il suo talamo; il Ciclope ed Ercole hanno una clava in legno d’olivo.

La pianta sacra ad Atena, il cui profilo campeggia sulle monete bronzee anche della zecca di Butuntum, assurge dunque a simbolo di prosperità, pace, vittoria: ad Atene infatti, durante le Panatenee – gare atletiche in onore di Atena – i vincitori venivano premiati con anfore piene d’olio.

Dall’iniziazione cristiana alla morte corporale, l’olio si rivela dunque segno e simbolo dell’itinerario che accompagna la vita del fedele. E ancora, l’olio refrigera l’episodio più triste della Via Crucis: prima della deposizione nel sepolcro, il corpo di Cristo è trattato con unguenti dalle tre Marie.

L’olio brucia della tremola fiamma delle lucerne per illuminare la mensa dell’altare e, soprattutto dal Medioevo, arde nelle lampade devozionali poste davanti al tabernacolo e alle edicole votive.

(Ole@exhibition progetto Elaia Olea Oliva – La ritualità)

 

È possibile approfondire attraverso i Pannelli di Olea Exhibition disponibili a questo link: https://drive.google.com/file/d/1A3sbtnJ7q-Q4IeXuxgDUOhoQGPofB2cr/view?usp=sharing